giovedì 27 novembre 2008
Madvillain - Madvillainy (2004)
1. The Illest Villains
2. Accordion
3. Meat Grinder
4. Bistro
5. Raid [Feat. M.E.D. aka Medaphoar]
6. America's Most Blunted [Feat. Lord Quas]
7. Sickfit (inst.)
8. Rainbows
9. Curls
10. Do Not Fire! (inst.)
11. Money Folder
12. Shadows Of Tomorrow [Feat. Lord Quas]
13. Operation Lifesaver aka Mint Test
14. Figaro
15. Hardcore Hustle [Feat. Wildchild]
16. Strange Ways
17. Fancy Clown [Feat. Viktor Vaughn]
18. Eye [Feat. Stacy Epps]
19. Supervillain Theme (inst.)
20. All Caps
21. Great Day
22. Rhinestone Cowboy
Mad sta per pazzo, Villain per Villano: già il titolo è tutto un programma. Questo disco nasce dall’unione di due menti geniali: quella di Madlib uno dei produttori più grandi che l’Hip Hop abbia conosciuto e quella di Daniel Dumile in arte MF Doom (ma non solo, però se dovessi star ad elencare tutti gli alias di quest’artista finirei domani). Il disco esce nel 2004 sotto Stones Throw, etichetta Californiana di spicco nell’ambiente underground (giusto per citare alcuni nomi oltre a Madlib ed MF Doom, sotto questa casa discografica troviamo Percee P, J Rocc, Guilty Simpson, Penaut Butter Wolf ecc.). Personalmente considero l’album uno dei più belli usciti nell’ultimo decennio, ma mi azzarderei a metterlo al livello di alcuni degli “inarrivabili” anni ‘90 e penso che col passare del tempo questo disco verrà considerato Classico senza tempo. Mettiamo da parte l’Mc e concentriamoci su questo produttore, musicista o chiamatelo come vi pare che non sbaglia un colpo, ogni suo album, ogni sua produzione è sempre di livello altissimo (questo è opinabile, lo ammetto) e c’è da dire che è molto prolifico basti pensare che quest’anno ha già fatto uscire due album sotto suo nome e altri due di soli remix (uno di Perseverance ed uno appunto di Madvillainy). Un produttore stimato da gente che ha fatto l’hip hop dagli anni 90, vedi Pete Rock, basti a fare capire il livello del’intero album al livelli di beats. Beh tornando a Doom, possiamo parlar bene di lui come di Madlib, tanto geniale (o folle fate voi per me non fa differenza, è e rimane uno di migliori) quanto prolifico, c’è da pensare che solo tra il 2003 ed il 2005 ha sfornato la bellezza di 6 album tutti di altissimo livello con collaborazioni azzeccate (vedi “DangerDoom”, collaborazione con Danger Mouse, produttore degli Gnarls Barkley), poi i testi e le metafore che quest’uomo adopera sono deliziose, quanto la genialità di traccie come Bistrò nella quale elenca uno ad uno i vari alias suoi e di Madlib che hanno “partecipato” al lavoro. Quindi non dov’essere difficile immaginare il risultato del disco, se poi all’impasto vengono aggiunti ingredienti del calibro di Wildchild, Med o lo stesso Lord Quas (pseudonimo di Madlib) che in America’s Most Blunted e Shadow of Tomorrow manda a casa tutti, allora il tutto ben amalgamato, dà forma ad un disco che non ha eguali e che non credo ne avrà per molto tempo. Aspettando e sperando in un capitolo successivo, mi godo l’unico ed inimitabile: Madvillainy.
Buon ascolto a tutti!
Rating: 10/10
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