giovedì 5 febbraio 2009

Kavemura Interview.

























Lo staff del 187 è lieto di presentarvi la nostra prima intervista a un artista emergente : Kavemura.Lui è un produttore di Hip-Hop strumentale nato a Venezia,oggi vive a Shangai dove svolge la sua attività.Da qualche giorno è uscito il suo album acquistabile su iTunes Music Store o su Amazon.Dopo questa piccola premessa eccovi l'intera intervista;vi lascio anche i link del blog e dello space.

Intervista A Kavemura:

Ciao,questa è la nostra prima intervista ad un artista (emergente in questo caso),noi dello staff abbiamo preparato le domande da porti e speriamo che esca fuori una bella chiacchierata.
Iniziamo,

Facciamo una piccola introduzione,

-Descriviti in massimo 3 righe.
Mi descriverei genericamente come un artista impegnato nella sperimentazione musicale a 360 gradi, un produttore di musica elettronica che sfrutta l'hiphop come pentolone nel quale mescolare ingredienti diversi. Un non-musicista dei tempi moderni, uno che sente la musica a orecchio ma che se non fosse stato per l'hiphop probabilmente non avrebbe mai avuto l'opportunità di produrla.


-Come ti sei avvicinato alla cultura Hip-Hop?
Potrei tirarti fuori la classica storia della cassettina dei Public Enemy o del cugino americano che mi spediva le cassettine da oltreoceano. In realtà credo di essere stato flashato da un video di qualche dj. A casa possedevo un giradischi, ne acquistai un secondo insieme a un mixerino merdoso e iniziai a mixare i dischi jazz di mio padre coi vinili che acquistavo, perlopiù breakbeats o 12 pollici dei maestri della newyork di metà anni novanta.


-Da quanto tempo ne fai parte?Da quanto produci?
Ho iniziato ad avvicinarmici intorno al 96 anche se devo dirti che fare parte di un movimento secondo me implica una certa comunità di visioni con gli altri membri di quel movimento. Nel momento in cui noti che sono più le cose che vi separano da quelle che vi accomunano continuare a farne parte sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti di se stessi. L'hiphop oggi resta una mia grande passione, ma come ogni grande movimento si evolve solo nelle mani di chi cerca di portarlo al livello successivo. Se se ne imposessaro i cosiddetti "puristi del genere" morirebbe in un giorno e oggi non staremmo a parlarne. Per fortuna non è così, e prospera assumendo forme sempre diverse.


Passiamo al tuo lavoro,


























-Non ti sembra rischioso uscire con album di sole strumentali? Cosa ti aspetti da questo progetto?
Sarebbe rischioso se ci fosse qualcosa da perdere. Ma specialmente in un momento in cui i mercati discografici stanno andando a picco sarebbe ridicolo fare musica pensando alle vendite. E poi ti dirò una cosa che penso: la musica è universale, riesce a toccare le persone in ogni parte del globo, mentre purtroppo le parole hanno un forte limite da questo punto di vista, e l'Italiano non è esattamente una delle lingue più parlate nel mondo...
Per le aspettative posso solo dirti che spero che chi lo ascolta ne apprezzi le atmosfere. Se qualche canzone diventerà la colonna sonora che porti con te nell'ipod mentre cammini per le strade della tua città considererò il mio obbiettivo raggiunto.


-Descrivi brevemente il tuo prossimo album.
Si tratta di un disco interamente strumentale, come hai già sottolineato, dalle atmosfere jazzate e rilassate, un disco molto intimo. 22 tracce di una musica d'ambiente da tenere in sottofondo, un viaggio nella musica fatta in casa nel quale hanno trovato sfogo tutte le mie influenze. Un figlio della moderna globalizzazione degli stili e della contaminazione. Un inno non urlato alla contaminazione.


-Come fai ad intitolare i tuoi lavori? Usi qualche criterio particolare?
Come alcuni avranno notato molti miei lavori hanno come titolo un numero. In realtà vorrei avere un criterio per intitolarli. Per il momento riesco solo a dare un titolo a ogni traccia, a seconda dello stato d'animo con cui l'ho prodotta o delle sensazioni che mi suscita. Ma quando devo trovare un titolo che accomuni tutte le tracce preferisco usare qualcosa di neutro, perchè sarebbe davvero impossibile dare un titolo che rispecchi atmosfere e stati d'animo così vari. Da qui ecco la scelta di usare dei numeri e tagliare la testa al toro.

-Cosa usi per produrre?
Quando produco utilizzo un campionatore, un synth, dei dischi jazz, un pc. Per esigenza, spostandomi spesso mi sono trovato talvolta a produrre con solamente un laptop.


-Nella tua musica quanto ti influenza la pemanenza a Shangai?Perchè ti trovi lì?Cosa ci sai raccontare della scena Hip-Hop da quelle parti?
Sono a Shanghai per lavoro, e la mia permanenza qui per ora non ha particolarmente influenzato la mia musica. Ma ti posso già dire che le influenze inizieranno a farsi sentire dal prossimo lavoro, la mia musica sta assumendo un aspetto più live anche per adattarsi alla ricchissima scena club della città. Non conosco molto la scena hiphop, fatta eccezione per i dj, ce ne sono alcuni di davvero pazzeschi.


-Quali sono le tue isipirazioni e influenze?(Cosa influenza la scelta dei sample, la composizione del beat e tutti gli effetti inerenti a "creare" musica)
Guarda ho avuto la fortuna di crescere con uno patrimonio sterminato nella taverna di casa. Mio padre era un contrabbassista jazz e aveva una incredibile collezione di dischi alla quale a un certo punto cominciai ad attingere. Se parlo di influenze, non posso trascurare il ruolo giocato dal jazz sulla mia maturazione musicale. Per quanto riguarda oggi, le mie fonti di ispirazioni sono le più varie, dai dischi ai film, dai libri ai viaggi e i luoghi visitati. Quando creo musica non utilizzo sempre uno stesso schema: a volte mi capita di avere una ritmica in testa che butto giù appena arrivo a casa, altre volte cerco di mettere sotto forma di melodia un determinato stato d'animo e allora parto da quella, combinando porzioni di campioni e synth, e poi aggiungo il beat. Ultimamente ho ridotto molto l'utilizzo di campioni a favore delle parti suonate da me.


-Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Innanzitutto portare ad una dimensione proponibile dal vivo le tracce del disco. Poi, visto che sono uno che sta musica la fa per necessità, non mi fermo mai e sono già al lavoro ad un nuovo progetto. E a breve il lancio del mio blog, con materiale sempre fresco mio e di altri amici.


























Ora i tuoi gusti,

-Se tu avessi la possibilità di chiamare artisti per rappare sui tuoi beat, sia americani che europei, chi chiameresti?
Domandona! Beh ti rispondo subito dicendo che in ambito italiano ho da poco avuto l'occasione di mettere mano alle produzioni per Fure Boccamara, che oltre ad essere un amico reputo uno dei migliori parolieri in circolazione nel belpaese. Chiamerei sicuramente i Foreign Beggars, un gruppo inglese da culto del giro di Dj Vadim, classe pura in rima. Oltre oceano la scelta sarebbe ovviamente illimitata, ma penso che alla fine affiderei una strofa a MF Doom e una a Diverse. Ovviamente parliamo di assoluta fantascienza.



-Quali sono i beatmaker che ammiri di più in ambito Hip-Hop?
Vado molto a periodi e ascolto molta roba strumentale. Ultimamente mi prende bene un tipo di nome Dday One, roba classica con beat solidi e tanto jazz sopra. Poi non posso non citare Flying Lotus, uno che sta demolendo i confini del genere spingendo sul pedale dell'evoluzione. Infine mi piglia bene anche Jneiro Jarel di recente.



-Quali sono i tuoi album preferiti di tutti i tempi ?E i tuoi artisti? (sia Rap e non)
Sai ogni periodo secondo me ha la sua colonna sonora ideale. Per anni avrei risposto a questa tua domanda dicendo Funcrusher Plus dei Company Flow, è un disco che ho davvero consumato di ascolti dal momento in cui è uscito. Se lo riascolto ora fa un effetto diverso, ma resta comunque nei top. Stessa cosa per Cold Vein dei Cannibal Ox. Un disco che invece riascolto sempre e che mi ha dato forse più di ogni altro è il primo disco dei Clouddead, un magistrale incrocio di atmosfere dilatate e hiphop marcio coi fruscii e tutto. Poi molta molta roba house, jazz, bossanova, anche drum n bass. Ah, quasi scordavo quel folle di Buck 65.


-Cosa pensi della scena italiana e cosa, per te, manca.
Manca di sicuro professionalità, anche se in parte forse è la conseguenza del fatto che l'hiphop a casa nostra resta un giochino per pischelli che non da' da mangiare a nessuno. Per cui molte volte non ci sono nè i mezzi nè gli stimoli per essere professionali. Penso che ci si sia presi troppo sul serio col keep it real e non si siano invece costruite le fondamenta quando lo si poteva fare, così oggi viene a mancare tutto un network di booking agencies, club, locali, insomma un sistema che permetta una certa vitalità e riciclo d'aria. Una casa con le finestre chiuse e sempre la stessa gente dentro dopo un po' puzza. Poi diciamoci la verità, la musica è solo l'ultimo di tanti settori che non funzionano in Italia.


Per concludere,

-Come sei finito sul nostro blog?Cosa ne pensi?Hai qualche consiglio da darci?
Ci sono capitato tramite Rapmaniacz ed è stata una piacevole scoperta. Credo che blog come il vostro siano il futuro della musica, e lo dico sinceramente. Le grandi etichette non hanno futuro perchè i blog manovreranno presto l'opinione del pubblico ben più delle pubblicità, dei banner costosissimi e dei paraculi pagati a peso d'oro. Visto che spingete molta musica di artisti emergenti vi consiglierei solo di insistere in questa direzione, promuovendo gli artisti che secondo voi meritano. Io stesso ho scoperto artisti interessantissimi e sconosciutissimi grazie a blog come il vostro.



-Saluta tutti i nostri lettori,e grazie di averci scelto per pubblicizzare il tuo album.

Bella a tutti quelli che seguono il blog 187, c'è davvero bisogno di supportare realtà come questa. Chi si mette al servizio dell'evoluzione della musica e della sua diffusione, specie chi lo fa senza ricavarci un tornaconto, merita tutto il nostro supporto e rispetto. Aiutiamo questi ragazzi a continuare a fare il loro tramite il blog e i musicisti indipendenti a continuare a produrre musica, e pian piano i frutti arriveranno.
Grazie a voi, e continuate così.

























Kavemura MySpace

Kavemura Blogspot

1 commento:

Anonimo ha detto...

Complimenti per l'intervista!
fabio

Stop & Read.

-Questo blog è solo un mezzo per pubblicizzare BUONA musica, non un mezzo per distruggerla, capisci quale album ti piace e corri a comprarlo.
-THIS IS ONLY A WAY TO SPONSOR GOOD MUSIC, NOT A WAY TO DESTROY IT, UNDERSTAND WHICH ALBUM IS THE ONE YOU LOVE AND BUY IT.

-You can request everything in the cbox./Potete richiedere qualunque album nel cbox.